Un’estate da record per Torino. Ma che inverno ci aspetta?

La città preoccupata per l'agenda autunnale, dominata da incertezza internazionale, politica e crisi energetica. Sul turismo servono scelte importanti per il futuro.

03Set '22

Un’estate da record per Torino. Ma che inverno ci aspetta?

Un’estate da record per Torino. Ma che inverno ci aspetta? Il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo (in carica dal 27 ottobre 2021, quindi da poco meno di un anno), ha celebrato sul suo profilo Facebook i numeri in arrivo da Confesercenti e Federlaberghi con grande soddisfazione: il turismo torinese ha segnato un’estate da record. I dati del 2019, quelli prima della pandemia, sono stati superati. Tre anni fa le camere occupate erano il 60%, quest’anno il 65%.

Un’estate da record per Torino. Ma che inverno ci aspetta?

Un elemento nuovo è dato dalla continuità di presenze durante l’estate: non è più solo giugno a farla da padrone. I turisti scelgono Torino anche in luglio e agosto e si godono una città che vede i suoi abitanti andare altrove, in uno strano gioco di vasi comunicanti classico delle città d’arte. Il torinese si trova a gironzolare tranquillo per Roma a Ferragosto, mentre il romano si gode la pace di Piazza Vittorio Veneto con un traffico quasi azzerato.

L’aria nuova di Caselle

La migliore cartina di tornasole per capire chi viene e chi va è l’aeroporto Sandro Pertini  che vive una stagione davvero eccellente dopo avere sfiorato l’anonimato più volte nel recente passato. Nel mese di giugno lo scalo torinese ha superato il suo record storico con 403.401 passeggeri, battendo quello precedente del luglio 2017 (388.502). In attesa dei dati ufficiali di agosto (molto promettenti) Ma non è finita qui. Anche a luglio numeri altissimi: 427.572 (+5,7% rispetto a giugno 2022).

I turisti, sempre secondo i dati dell’aeroporto, sono giunti soprattutto da Spagna, Irlanda, Repubblica Ceca e Polonia, con voli quasi sempre sold out. A sostenere il flusso è prima di tutto Ryanaiar, che a Torino ha una base dalla fine del 2021.

I pericoli di fine ottobre

C’è però una nota dolente in prospettiva sulla stagione turistica invernale, messa in giusta evidenza da Fly Torino Associazione per lo sviluppo dell’Aeroporto di Torino: «Non ci sono comunicati ufficiali – si legge sul loro sito – ma nelle ultime 2 settimane Ryanair ha tolto dalla vendita decine di rotte o ridotto frequenze sull’intero network invernale, ovvero la stagione che inizia il prossimo 30/10. Anche Torino è coinvolta: non risultano più in vendita i voli invernali per Agadir, Budapest, Mallorca e Tel Aviv, ma sono comunque confermate le 3 new entry da Manchester, Stoccolma e Vilnius».

Non solo. C’è un record inatteso e per nulla positivo: l’inflazione è al 7%. L’infezione era scomparsa, qualcosa a metà tra il ricordo lontano e il rimosso. Invece no e, dicono gli economisti, si farà sentire tra qualche mese, attorno a Natale. Non sarebbe male se in questo breve lasso di tempo si prendessero le adeguate contromisure.

In attesa di un inverno che ha parecchie incognite (guerra, approvvigionamento energetico, post elezioni), Torino si concede ancora qualche soddisfazione e si gode alberghi molto più pieni del solito e musei cittadini in grande spolvero. 

Da turismo a industria del turismo

A sottolineare il peso economico di questi numeri è prima di tutto il Sindaco, che vede nel turismo uno dei volani economici della città. Rimane un elemento: trasformare il turismo in industria del turismo, consolidare l’occupazione del settore, permettere la crescita delle imprese che con il turismo si misurano.

È uno dei temi che Stefano Lo Russo ha toccato quando è stato ospite dei Giovani Industriali il 31 marzo scorso. A fine ottobre sarà tempo di fare i primi bilanci.

La foto del post è di Sandro Biasotti.

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