Cerchiamo di essere intelligenti?

Il Centro per l'IA, che tanto può significare per l'Italia e per una Torino #futurabile, è di nuovo in bilico. Come mai?

Cerchiamo di essere intelligenti?
09Apr '21

Cerchiamo di essere intelligenti?

Cerchiamo di essere intelligenti? Ovvero: vediamo di non fare come al solito, almeno questa volta. Il pericolo che quanto di buono è stato già messo a punto per fare di Torino il polo dell’intelligenza artificiale italiano si perda nell’ultimo miglio è concreto. E va assolutamente evitato.

C’è turbolenza in questi giorni, soprattutto per la linfa che dovrebbe dare vita all’iniziativa. Cioè alle risorse da cui attingere.

Cerchiamo di essere intelligenti?

L’idea, vale la pena ricordarlo, è nata dall’intuizione di un sacerdote torinese che definire eclettico è riduttivo. Il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione industriale di Torino lo ha avuto ospite a #MigrAction. Si chiama don Luca Peyron, classe 1973, nipote di quell’Amedeo Peyron che è stato Sindaco di Torino dal 1951 al 1961. Laureato in Giurisprudenza con Marco Ricolfi, attualmente responsabile della pastorale universitaria, è parroco, docente alla Cattolica e creatore della pagina apostolatodigitale.it

È il primo, all’interno della comunità ecclesiale torinese, ad avere messo sul tavolo il tema della trasformazione digitale. Ha iniziato a declinarlo per le parrocchie, esportalo anche all’esterno è stato un attimo.

Nell’agosto 2020 alcuni articoli di don Luca che ponevano l’accento sulla necessità di costruire un futuro nuovo per la ex “città dell’auto attraverso la forza dell’innovazione, si apre un dibattito ampio che vede entusiasmo crescente tra i famosi “stakeholders”. In pochi mesi Torino si è candidata a diventare Capitale Italiana dell’Intelligenza artificiale.

Grazie a don Peyron, soprattutto, Torino si è scoperta più #futurabile e capace di fare squadra. Almeno, ci ha provato.

Nel settembre scorso è arrivata la decisione dell’allora Governo Conte2: il capoluogo del Piemonte sarà sede dell’Istituto italiano per l’Intelligenza artificiale (I3A) mentre a Milano arriverà il Tribunale Unificato dei Brevetti. Divide et impera.

Cerchiamo di essere intelligenti?

Si era parlato di un budget annuale di circa 80 milioni di euro e, a regime, di un organico di un migliaio di persone. Torino diventerà hub di riferimento con 600 addetti, in collaborazione con centri di ricerca e università. Tra i settori coinvolti ci saranno manifattura e robotica, IoT, sanità, mobilità, agrifood ed energia, Pubblica amministrazione, cultura e digital humanities, aerospazio.

E adesso? Tutto di nuovo in discussione? Le risorse verranno dal Recovery Plan? Se non arriveranno da lì, da dove? Sappiamo che ci sono diplomazie al lavoro per risolvere la situazione. Da #futurabili facciamo il tifo per una soluzione intelligente, sapendo che la partita di I3A riguarda il futuro non solo di una #RobustaTaurinorum, ma anche di un’Italia più capace di rilancio e di guardare alle nuove generazioni.

Decisori pubblici e privati non restino immobili.

 

 

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There are 1 comments on this post.

  1. Galeotta fu la caldaia | FUTURABILE

    • Posted on Aprile 9, 2021

    […] delle cose (IoT) e intelligenza artificiale (IA) sono i due pilastri attorno ai quali Enerbrain (“brain”, in inglese, significa […]

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