Infrastrutture e Tav Torino-Lione strategiche per il futuro

Infrastrutture e Tav investimento per il futuro
14Dic '20

Infrastrutture e Tav Torino-Lione strategiche per il futuro

Infrastrutture e Tav Torino-Lione sono strategiche per il futuro. Sono un volano per la ripresa economica e stanno in filigrana ai ragionamenti che costituiscono le parole chiave di Robusta Taurinorum. Cosicché, apprendere dalla cronaca che in questo tempo di incertezza per la pandemia e di urgenza del rilancio ci siano degli irresponsabili che continuano ad assaltare con azioni di guerriglia i cantieri della nuova linea ferroviaria in Valle di Susa è avvilente.

Infrastrutture e Tav Torino-Lione. Dai dati in possesso di Telt sappiamo che i costi delle violenze ai cantieri sul lato italiano dell’opera hanno già raggiunto i 60 milioni di euro. Si parla di qualcosa come oltre 400 attacchi nella zona di Chiomonte e della discenderia della Maddalena. Stabilmente ci sono circa 400 militari a difesa delle imprese che stanno lavorando alla nuova linea ad alta capacità.H

Ha senso tutto questo? Con quei 60 milioni di euro dovuti alle violenze, quante iniziative a favore del territorio avremmo potuto finanziare?

Infrastrutture e Tav, un investimento sul futuroEvidentemente, come la realtà spesso conferma, l’Italia è il Paese dell’incontrario. C’è bisogno di una migliore informazione e tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo del territorio debbono sentirsi chiamati in causa. Un po’ com’era accaduto nel 2019 con le manifestazioni di piazza a Torino e l’impegno convinto delle associazioni datoriali. Tant’è che adesso – cona una scelta più di sostanza che di forma – Telt si è associata sia all’Unione industriale di Torino sia al Medef della Savoia.

Il 2021 sarà un anno importante. Tra gennaio e febbraio inizierà il confronto tra Francia, Italia e Bruxelles per il nuovo Grant Agreement, cioè il piano di finanziamento europeo dell’opera. Sul tavolo c’è la possibilità di veder aumentare il contributo comunitario. La Commissione europea ha aperto all’ipotesi di portare il proprio contributo al 50% sia per la tratta internazionale sia per quella nazionale, che al momento non ne beneficia.  Con la possibilità, pertanto, di arrivare fino al 55% di cofinanziamento per la sezione transfrontaliera.

Qui sotto potete trovare l’ultima puntata di Telt at work, videomagazine sperimentale di brand journalism sostenuto da Telt e realizzato da PuntoRec Studios di Torino.

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